L'edificio, un esempio di archeologia industriale in disuso, è stato recuperato e rifunzionalizzato in modo da potere occupare funzioni terziarie.

La rifunzionalizzazione ha riguardato un aggionamento degli spazi interni in modo che diventassero funzionali alle nuove attività ospitate: su tutte si è provvisto alla al rifacimento soppalcatura corredata da nuova scala: tale scelta ha consentito di sfruttare al massimo il potenziale della grande finestra unica presente al secondo livello. A questi interventi si aggiunge la coibentazione delle superfici disperdenti, la sostituzione degli infissi con vetrocamere contemporane, il rifacimento impiantistico riadattato alle nuove esigienze funzionali e, infine, la sistemazione del tetto in legno, intonacato in bianco per massimizzare la luce naturale nel locale.